Il passo

Al mio mentore silente....

                



http://www.youtube.com/watch?v=aOAPDRr7Eg0
                                
                                 40x30 cm acrilico su cartone telato
                                                       Anno 2012
                                                Artista Daniele Scanu
                     

Come dice qualcuno: " Il Matto è ciò che più pienamente sovrintende al nostro senso di identità, che rende viva e totale la nostra esperienza perchè vissuta fino in fondo, che forgia il nostro carattere attraverso una conoscenza empirica di ogni forma della realtà, senza falsi pudori o pregiudizi, senza intellettualismi o snobismi."  "Il Matto è un epicureo iconoclasta dai gusti raffinati e inconsueti, nella sua forma evoluta è un artista pieno di inventiva e creatività, capace di creare il suo stile di vita e fare spazio alla piena espressione di tutte le sue potenzialità."

 Il Matto, Arcano Maggiore dei Tarocchi di Marsiglia, è una figura in movimento che rappresenta un'energia, quindi difficilmente collocabile sia nel tempo sia nello spazio.   La stessa denominazione potrebbe indurre a pensare alla figura del Matto come a quella di una identità irrazionale, ma il Matto ha l' esclusivo vantaggio, rispetto all' Uomo, di non possedere alcuna sovrastruttura mentale,  il che gli consente di muoversi in ogni momento ed in ogni dove: esso è libero, è pura energia.   Nella carta il Matto viene rappresentato con un animale alle spalle che gli si aggrappa ai pantaloni  rallentandone il cammino; la bestia  è  la rappresentazione degli istinti e delle sovrastrutture mentali che l'uomo si porta dietro, a volte senza neppure rendersene conto, rallentandone l'incedere, il crescere e il progredire nella vita .   Il fardello trasportato dal Matto rappresenta la conoscenza cioè il bagaglio che l'uomo porta con sé che gli consente di affrontare la vita.   Ne Il Passo ho voluto rappresentare il Matto in una fase di transizione verso una nuova consapevolezza. L'ambiente è, infatti, costituito da una scena notturna e da una diurna. L'ambiente notturno, ispirato all'Arcano Maggiore della Luna, rappresenta la ricettività, l'oscurità, la parte inconscia nella quale maturano gli  istinti, le paure e le consapevolezze dell'Uomo. La Luna è uno dei simboli più antichi dell'umanità, è l'archetipo femminile e materno per eccellenza. In questa porzione della rappresentazione sono presenti due fonti di luce: la luna, quale fonte naturale, è la capacità istintiva dell'Uomo di indagare su se stesso; mentre il lampione, quale fonte artificiale prodotta dall'ingegno umano, rappresenta i mezzi di indagine della psiche prodotti dall'uomo. La prima illumina le parti buie del nostro essere generando l'intuito, mentre la seconda,  frutto dell'ingegno e della razionalità umana,  agevola l'indagare e l'illuminare anche gli spazi più reconditi dell'essere umano.    L'ambiente diurno, ispirato all'Arcano Maggiore del Sole, rappresenta l'attività, la luce e tutto ciò che è chiaro e palese agli occhi dell'uomo. Esso, come la luna, è un simbolo antico ed è l'archetipo maschile del Padre. Da sempre, in diverse civiltà, esso viene assimilato alla figura delle divinità maschili, al Dio creatore, al Padre dei cieli che nutre e riscalda le sue creature. Inoltre, mi è piaciuto inserire l'elemento marino che costituisce un simbolo dell'inconscio verso il quale si avvia il Passo del Matto, ma in un modo nuovo in quanto , ora non più trattenuto nel suo incedere da quelli che erano i suoi istinti. Di questi ultimi, rappresentati dalla Pantera, ora il Matto ne conosce l'identità, ne ha consapevolezza poiché camminano davanti a lui, quindi può in parte gestirli. Infatti la presenza della pantera, belva feroce ma  in un certo qual  modo addomesticabile, evidenzia l'impossibilità da parte dell'uomo di conoscere e domare del tutto  le proprie pulsioni e passioni, in quanto esse sono profondamente radicate nella sua natura. Ma, la conoscenza  permette all'uomo di capire quale sia la belva che alberga nel proprio essere ed impedire di esserne sbranato.

   Daniele Scanu

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